Atti persecutori e diffusione di materiale sessualmente esplicito in danno dell'ex compagna nonostante la condanna. Torna in carcere
E' stata eseguita, dalla Polizia di Stato di Cremona, un'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di persona sottoposta a indagini per i delitti di atti persecutori – c.d. "stalking" – e di diffusione di materiale sessualmente esplicito, entrambi commessi in danno dell'ex compagna.
L'uomo, nel luglio del 2024, dopo un periodo trascorso ristretto in custodia cautelare in carcere, in quanto sottoposto a indagini – e, successivamente, imputato – per le medesime fattispecie di reato ai danni della medesima persona offesa, veniva condannato a due anni di reclusione, con beneficio della sospensione condizionale della pena.
Tuttavia, solo poche ore dopo tale condanna, il medesimo ricominciava a porre in essere condotte persecutorie e ossessive nei confronti della donna.
In particolare, l'uomo, subito dopo la scarcerazione, riprendeva a contattare la ragazza, insistentemente e quotidianamente, minacciandola e insultandola, e a inviare a parenti e amici più stretti della ex fidanzata decine di richieste di amicizia, tramite l'utilizzo di svariati profili Instagram "riferibili" alla stessa.
Da ultimo, arrivava a pubblicare, mediante i predetti profili, fotografie e video che ritraevano la persona offesa nuda o in atteggiamenti intimi e sessualmente espliciti, spesso accompagnati da frasi gravemente denigratorie.
Nonostante i continui tentativi di bloccare i contatti da ogni social e da ogni numero di telefono, la persona sottoposta a indagini continuava a creare falsi profili e nuove utenze, per mezzo dei quali seguitava imperterrito a perpetrare tali condotte delittuose, generando nella persona offesa un grave stato di ansia e di avvilimento, annientandola psicologicamente.
La donna, pertanto, si è prontamente e nuovamente rivolta alla Polizia di Stato, formalizzando querela negli uffici della Squadra Mobile, ove ha esternato le proprie paure agli operatori specializzati della sezione che si occupa di reati contro la persona e violenza di genere.
Gli investigatori, che sono rimasti quotidianamente in contatto con la vittima, hanno acquisito tutti gli elementi utili alle indagini e poi trasmesso l'informativa alla Procura della Repubblica di Cremona.
La complessa ed articolata attività di indagine, diretta dalla Procura, ha consentito di esaltare gravi risultanze probatorie, alla luce delle quali il Giudice per le Indagini Preliminari di Cremona ha disposto l'applicazione della custodia cautelare in carcere.
Apparentemente priva di un domicilio conosciuto, la persona sottoposta a indagini è stata rintracciata dagli operatori della Squadra Mobile di Cremona dopo giorni di ricerche, con la preziosa collaborazione della Squadra Mobile di Bergamo, in un appartamento del centro cittadino bergamasco e, successivamente, è stata tradotta presso la locale Casa Circondariale.
Il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori allo stato acquisiti; pertanto, in attesa della definitività del giudizio.
L'attenzione della Polizia di Stato sui reati in materia di violenza di genere è massima, sia in ambito amministrativo, con l'emissione delle misure di prevenzione dell'Ammonimento del Questore, che in ambito investigativo.
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