19 giugno 2025

Aldino Zecca, da un anno disperso in Po nonostante le ricerche. Stasera una preghiera sul fiume

Disperso da un anno esatto, tra il parmense ed il cremonese, intorno a quel fiume, il Po, che ha profondamente amato e di cui conosceva alla perfezione angoli, segreti e peculiarità. Quel fiume che, ancora una volta, si fa custode, nel bene e nel male, delle vicende, anche umane, delle sue genti. Aldino Zecca, classe 1946, per tanti anni dipendente dell’ex Comune di Zibello (oggi Polesine Zibello), paese nel quale ha trascorso tutta la sua esistenza, il Po lo viveva nel vero senso del termine, perché ogni giorno ne solcava le acque, a bordo della sua canoa, passione che lo ha animato per tutto il cammino della sua esistenza. Quel 19 giugno di un anno fa però qualcosa è andato storto. Zecca era solito raggiungere il fiume subito dopo pranzo, scendeva in acqua con  la sua canoa e poi, a metà pomeriggio, nel giro di un’oretta, massimo due, faceva ritorno a casa. Quel 19 giugno a casa non è mai tornato ed il ritrovamento della sua canoa capovolta accanto al punto d’imbarco non ha lasciato presagire nulla di buono. Ci sono state ricerche continue, per giorni, dal fiume, da terra e dal cielo, con imbarcazioni, droni, elicotteri, unità cinofile, barcaioli e canoisti della zona. Impegnati carabinieri, vigili del fuoco, polizia locale, protezione civile, semplici cittadini, lo avevano cercato anche il sindaco e il parroco (quest’ultimo, a sua volta, esperto canoista) ma ad oggi di lui si è persa ogni traccia ed è da considerare, a tutti gli effetti, un disperso. Le ricerche si sono svolte lungo tutta l’asta del Po e tuttora, di fatto, sono aperte con particolare riguardo alla zona emiliana e lombarda, parmense e cremonese. Inutile nascondere il fatto che più passa il tempo e più si affievoliscono le speranze di poter trovare anche una minima traccia di lui. Ma trovarla sarebbe, comunque, fondamentale. Per questo i familiari per primi, ed i tantissimi amici di sempre, che lo stimavano per le sue qualità di uomo buono, disponibile, sensibile e sempre pronto ad aiutare chiunque, ancora una volta lanciano l’appello, rivolto ad entrambe le sponde, affinchè chiunque noti qualcosa lo segnali immediatamente. Intanto nei giorni scorsi Aldino Zecca è stato ricordato con una messa mentre stasera tutti sono invitati alle 20.30, nel punto esatto in cui si imbarcava, per un momento di preghiera in suo ricordo. Ricordo impresso anche sul muro esterno della chiesetta di San Luigi Gonzaga, a Zibello, dove è stata sistemata una lapide  in cui, tratto da uno scritto di Hermann Hesse, si legge «Quel giorno del 19 giugno 2024 gli pareva che il fiume avesse qualcosa di speciale da dirgli, qualcosa ch’egli non sapeva ancora, qualcosa che aspettava proprio lui. Buon viaggio Aldino». Chissà, che un giorno, le vittime del fiume, dell’una e dell’altra riva, possano anche essere ricordate con una celebrazione unitaria che coinvolga tutte le genti del Po e che si possa anche realizzare un piccolo monumento che ricordi tutte le vittime del fiume, dell’una e dell’altra riva. 

Eremita del Po

Paolo Panni


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