8 giugno 2025

40 anni di Parco del Serio: celebrazioni all’Orto botanico di Romano di Lombardia. L’assessore Comazzi: “I Parchi devono essere un’opportunità e non un vincolo”

Partecipato l’evento organizzato sabato mattina presso l’Orto botanico “G. Longhi” di Romano di Lombardia (BG), per dare l’avvio ufficiale alle celebrazioni per i 40 anni del Parco regionale del Serio, che fino a dicembre coinvolgeranno tutti i 28 comuni facenti parte, e le due province di Bergamo e Cremona. Davanti ad amministratori locali in rappresentanza della Comunità del Parco, associazioni e volontari che collaborano a vario titolo, sono intervenuti il primo presidente dell’Ente, Giacomo Anfuso, Dimitri Donati, attualmente vice sindaco di Seriate e predecessore di Monaci alla guida del Parco, Claudio Bolandrini, sindaco di Caravaggio e delegato ai Parchi in rappresentanza della provincia di Bergamo, i consiglieri regionali Giovanni Malanchini per l’area bergamasca e Matteo Piloni e Riccardo Vitari per l’area cremasca, il coordinatore di Federparchi Lombardia e presidente del Parco Nord Milano, Marzio Marzorati, i rappresentanti di Aipo, della Polizia Locale di Offanengo, Caravaggio, Martinengo. Ospite più atteso, l’assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi, Gianluca Comazzi, che complimentandosi con il presidente Monaci e la direttrice Comandulli ha elogiato la presenza dei Parchi nel territorio lombardo: “I Parchi devono essere visti come un’opportunità e non un vincolo” ha specificato Comazzi, ricordando come in questi anni regione Lombardia sia riuscita a garantire risorse adeguate alle necessità degli Enti, con l’impegno a proseguire, favorendo l’acquisizione di ulteriori aree. L’assessore ha ricordato il recente progetto di legge regionale sulla transizione energetica, che tra l’altro dovrebbe individuare le aree idonee per l’istallazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici in Lombardia, nell’ambito del processo di decarbonizzazione chiesto dalle normative europee: “Noi dovremo produrre da energie rinnovabili, ma io mi sono battuto per difendere i territori delle province che, come queste di Bergamo e Cremona hanno una vocazione agricola, e lo faccio anche se vengo da Milano”. Nell’intervento iniziale del presidente Monaci, più volte presente il binomio conservazione e sviluppo sostenibile, così come l’esortazione alla collaborazione con gli agricoltori, perché “il nostro è un Parco agricolo e dall’agricoltura dipende la ricchezze del territorio”. Poi un plauso per i comuni che intendono entrare a far parte del Parco, il tema della gestione dei reflui zootecnici, la rete di ciclabili del Parco, molte delle quali pensate nel corso della presidenza di Dimitri Donati, ed il no secco alla previsione di pannelli solari a terra: “Per noi, il Parco deve essere un luogo di benessere per le generazioni future – conclude Monaci –  ma abbiamo solo 7 dipendenti, ed il lavoro cui far fronte è tantissimo sui 50 km di territorio di nostra competenza, per questo abbiamo bisogno di G.E.V. e delle associazioni molte delle quali presenti anche oggi”. Di Parco, come storia di comunità che vivono in simbiosi con esso, e di storia di relazioni e modello possibile di tutela dell’ecosistema, ha parlato il sindaco di Caravaggio, Claudio Bolandrini, mentre il coordinatore di Federparchi Lombardia ha evidenziato come 43 anni fa regione Lombardia con un suo provvedimento normativo ha consentito una pianificazione delle aree vaste più coerente con le sfide dei territori, prevedendo a differenza di altre regioni anche una governance dei Parchi legata agli stessi territori, e non calata dall’alto. 

Applaudito l’intervento del primo presidente del Parco del Serio, Giacomo Anfuso, per il quale dall’istituzione ad oggi, il Parco ha fatto passi da gigante, ha saputo mantenere a distanza le logiche delle appartenenze politiche dalla gestione dell’Ente, e rivolgendosi all’assessore regionale Comazzi, ha fatto due richieste: intervenire sul fenomeno dell’erosione delle sponde del fiume, soprattutto nella zona di Ghisalba, e poi la necessità di “ricominciare a pulire l’alveo del fiume”, per affrontare il problema delle piene e del materiale poi scaricato a valle.

La relazione finale è stata curata invece dalla direttrice Laura Comandulli, che ha analizzato aspetti legati all’evoluzione normativa, alla storia, alle realizzazioni che il Parco del Serio ha fatto nel territorio di sua competenza, grazie alla fattiva collaborazione con gli amministratori regionali e provinciali, i sindaci, le scuole i tanti professionisti e studiosi che si sono messi al servizio della salvaguardia ambientale e della promozione di una migliore fruizione delle bellezze del Parco, corredata da immagini, video d’epoca e una serie di dati, tra i quali ne spicca uno: “Abbiamo stimato che dal 1999 ad oggi, nelle varie iniziative che abbiamo fatto, abbiamo distribuito nel territorio 115 mila piante di vario genere”, ha fatto notare Laura Comandulli, da oltre un ventennio braccio operativo, competente ed apprezzata dei vari presidenti che ci sono alternati, espressioni dei due territori provinciali.

Quanto al futuro, degno di nota, grazie alla collaborazione con Aipo e Università di Padova, lo studio sul dissesto idrogeologico che interessa l’area del Serio e, con riferimento ai due territori, per l’area bergamasca, l’obiettivo in sinergia con i sindaci, di creare un nuovo Centro Parco, senza dimenticare gli interventi legati alla ciclovia Milano-Monaco di Baviera; per l’area cremasca l’inaugurazione di “Una ciclabile per tutti”, percorso che in lato destro del fiume, permette alle persone con difficoltà motorie di spostarsi agevolmente.


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