San Pantaleone, allestimento straordinario delle reliquie nella cripta del Duomo. Lunedì 9, alle 21, serata tra musica e arte alla scoperta del patrono di Crema e del Cremasco
CREMA- Un allestimento straordinario delle reliquie di San Pantaleone, nella cripta del Duomo, in occasione della festa patronale di San Pantaleone. E’ la novità che propone quest’anno la Cattedrale, nell’intento di rendere contemporaneamente visibili a fedeli e visitatori le tre preziose teche – solitamente custodite negli antichi armadi della sacrestia – che proteggono rispettivamente un frammento del cranio, un frammento del braccio e alcune gocce di sangue del santo medico di Nicomedia. L’esposizione sarà visitabile sabato 7 giugno dalle 11 alle 13 e dalle 14 alle 15.45. Domenica, invece, dalle 12 alle 13 e dalle 14 alle 17.15. L’accesso alla cripta, come sempre, sarà possibile previo acquisto del biglietto all’info point della Cattedrale (Via Vescovado 10, dietro il campanile), e comprende anche la visita al compianto ligneo policromo del XV secolo (cd. “Compianto del Marzale”) e la visita all’area archeologica, con i resti del Duomo danneggiato nel 1158 da Federico Barbarossa. Ma attenzione: nella serata di lunedì 9 giugno, vigilia della festa patronale, le reliquie diventeranno protagoniste di un itinerario multisensoriale, fruibile da tutti in modo libero e gratuito. Funzionerà così: alle 21, chi vorrà partecipare si farà trovare davanti all’ingresso principale del Duomo. Ad accogliere i visitatori vi saranno Matteo Facchi e Nicolò Premi, della Società Storica Cremasca, con Francesco Pavesi, da febbraio in forza alla Cattedrale operatore culturale. Accanto a loro, Francesco Donarini e Monica Vincenzi, che arricchiranno il momento con musiche medievali per voce, organo portativo e percussioni. Non si tratterà di una conferenza, ma di un vero e proprio cammino illustrato alla scoperta non solo delle reliquie esposte in cripta, ma anche delle altre raffigurazioni del patrono restituite da altre opere, sconosciute alla maggior parte dei Cremaschi: i lacerti degli affreschi realizzati tra il 1200 e il 1400, la tela di Carlo Urbino, raffigurante il miracolo del santo e l’antica statua – probabilmente risalente al Duomo pre-Barbarossa - sul portale principale. Per l’occasione, sfruttando le potenzialità dell’impianto illuminotecnico del Duomo, saranno creati scenari luminosi in grado di valorizzare le singole opere oggetto d’attenzione, in un’atmosfera pensata per mostrare l’afflato religioso e artistico che generò in Cattedrale il miracolo del 10 giugno 1361. La peste dilagava. E i Cremaschi – non sapendo più a che santo votarsi – si rivolsero al medico Pantaleone. Tradizione vuole che il martire di Nicomedia apparve in cielo, con il braccio steso verso la terra in segno di patrocinio e protezione. Fatto sta che il contagio cessò. E, subito, a furor di popolo le autorità ordinarono che ogni anno, quel giorno, comunità religiosa e comunità civile si unissero per tributare al santo – immediatamente eletto come nuovo patrono di Crema e del Cremasco – solenni celebrazioni di ringraziamento. Quelle stesse che si rinnovano ancor oggi, e che la Diocesi comunicherà a breve.
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