“Strade Sicure” ovvero: perché l’esercito dovrebbe sostituire servizi sociali e polizia locale? Ci sono altre strade. Perché non usarle? In fin dei conti non sono grandi metropoli Crema o Cremona.
Ed invece davanti alla crescente percezione di insicurezza urbana, la risposta delle istituzioni è sempre più spesso la stessa: militari nelle strade e daspo urbano.
A Cremona centrosinistra (con poche eccezioni) e centrodestra, insieme appassionatamente, votano un ordine del giorno presentato da Fratelli d'Italia dopo un incontro tra il sindaco PD Andrea Virgilio e il senatore di Fratelli d'Italia Ancorotti per mandare militari nelle stazioni, mentre a Crema, sempre insieme appassionatamente, il nuovo regolamento di polizia municipale proposto dalla giunta guidata dal sindaco PD Bergamaschi, che prevede varie misure tra cui l'introduzione di zone rosse dove si applicherà il daspo.
Ma davvero la presenza dell’esercito può o deve supplire alla cronica mancanza di investimenti nei servizi sociali e nei corpi di polizia locale?
L’operazione “Strade Sicure” non risolve le cause profonde del disagio: le nasconde. Non affronta le disuguaglianze, l’emarginazione, l’abbandono educativo, la precarietà.
Le mette semplicemente sotto controllo armato, creando un clima di sorveglianza e paura più che di protezione e fiducia.
Il paradosso è evidente: si militarizzano le stazioni ferroviarie, ma si lasciano senza fondi i centri di aggregazione giovanile.
Si invocano le “divise” mentre i servizi di prossimità chiudono per mancanza di personale o non si investe in quella direzione.
Si spendono milioni per i presidi armati (l'Europa del Riarmo docet), ma si tagliano le risorse alla prevenzione e all’inclusione.
Eppure altre strade esistono: si chiamano stato sociale, formazione, educazione, spazi pubblici vivi e vissuti, presenza civica e culturale nei quartieri e nelle periferie.
I servizi sociali vanno rafforzati, qui come ovunque in Italia.
Polizia locale formata e non armata si avvicina alla cittadinanza e non solo a chiederle i permessi di soggiorno o a fare le multe agli esercenti notturni.
Scelte politiche che mettano al centro le persone, non l’immagine falsata dell’ordine.
La sicurezza non è uno stato d’eccezione permanente.
È un diritto che si garantisce con giustizia sociale e partecipazione democratica.
commenti
Cinzia
19 maggio 2025 06:51
Le voci fuori dal coro sono le più intonate
Matteo
19 maggio 2025 15:32
Mettici il coprifuoco ed il gioco è (quasi) fatto.
Luca Aimi
19 maggio 2025 17:07
Apprendo da questo articolo che sembra esserci una certa concordia tra diversi schieramenti politici su provvedimenti da adottare. Se siamo insieme appassionatamente, come voi dite con l' ironia di un fazionismo politico che sa un po' di stantìo, ben venga; per una volta si deciderà in base al buon senso. Non è certo un orgoglioso esibizionismo che impone di mettere in campo le forze armate, ma una palese e evidenza. Occorre schierarsi e, per favore, chi propone menù a base di stato sociale, che sembra includere tutto tranne chi lavora e paga il biglietto dell' autobus, non mi venga a parlare di soldi. Grazie.
Marco
22 maggio 2025 07:07
Giustizia sociale?ma in che parte mondo vivete?
Italia devastata e razziata da bande dell'est Europa che rubano dal rame ai trattori, occupano case e borseggiano nelle stazioni.
È arrivata la mafia nigeriana,abbiamo le città con bande di ragazzi egiziani che fanno quello che vogliono e non rispettano nessuna legge.
Abbiamo il sud Italia dove le mazzette sono la norma, dove mafia e criminalità organizzata sono il secondo stato.
La sanità è a pezzi, gli stipendi hanno perso valore e assistiamo milioni di persone dove una parte si è ingrassata con reddito di cittadinanza e lavori in nero.
I servizi sociali lavorano a pieno ritmo ma,complice anche il taglio annunciato in 4 anni di 4.5 milioni di euro , sarà sempre più difficile aiutare chi ha bisogno .
E siamo la città più vecchia d'Italia.
Gli spazi sono vissuti e non potete negarlo ma sono anche in balia di violenti e minorenni che nel gruppo trovano quello che le famiglie grandi assenti non danno .
Come si creano parchi pubblici gli arredi vengono devastati.
Siamo una città molto inclusiva, ricca anche di associazioni di volontariato ma è evidente che c'è chi non accetta le nostre leggi e si crea le proprie fatte di prevaricazione e arroganza.
Le aggressioni sui mezzi pubblici sono la quotidianità, le aggressioni delle forze di polizia pure.... è normale non reagire chiedendo più sicurezza?
Bel compitino ma fatevi un giretto nelle comunità per minori o di sera in città.
Vedrete la vera Cremona.
La sicurezza passa dalla civiltà,dal rispetto delle leggi,dal rispetto verso di chi ti accoglie.
La sicurezza deve essere permanente e l'allontanamento dei violenti immediato.
Non vogliamo i militari per le strade? Allora raddoppiamo le forze di polizia ,avremo più persone occupate utilizzando i fondi per il riarmo.
Manuel
22 maggio 2025 16:16
Hai sviluppato un bel sermone a sfondo sociale: d’altronde commentavi riflessioni di Rifondazione.
Una descrizione di fatti e situazioni evidenti, una sequela di impressioni avvilite e suggerimenti decisi, anche condivisibili in alcuni aspetti, ma pure diverse omissioni importanti sulle virtù della gens italica e padana.
Evito di sezionare quest’ultima parte, un po’ più rognosa per chi deve criticare, ma tutt’altro che secondaria.
La prossima volta vedi di completare il quadro, poiché una società come la dipingi tu, appare decisamente sproporzionata e fa venire a mente il famoso detto cremonese: “Sarà mia el batisteri a faghe de’ scorta al dom!”.
Marco
23 maggio 2025 16:26
L'importante è togliersi le cosiddette "fette di salame"davanti agli occhi e smetterla di raccontarci favolette su come sarebbe bello il mondo se tutto fosse perfetto .
La società che ho descritto è quella che almeno io leggo ogni giorno sui quotidiani e dove ci ha trascinato l' assenza di veri leader politici negli ultimi anni.
Poi se non di vuole vedere la realtà è un'altra cosa.
l'Italia e l'Europa stanno galoppando verso un ritorno dell' estrema destra grazie alla mancanza di leggi che tutelino veramente le persone oneste dall'immigrazione violenta,dall'utilizzo della religione islamica come arma per fare la guerra all'occidente e dai criminali comuni.
Penso che la genta padana e in generale gli italiani ( ma anche gli Europei) se dovessero vedere arrivare un politico che metta la sicurezza e il fermo rispetto della civiltà con nuove leggi come primo punto del programma elettorale, con aumento esponenziale immediato di forze di polizia e finanzieri non avrebbero problema a votarlo.
L'unico problema è che da lì alla dittatura e ai muri alle frontiere il passo sarebbe breve.
In ogni caso il ripristino della legalità è imprescindibile.
È come quando il COVID stava per arrivare in Italia ma nessuno pareva accorgersene se non quando era troppo tardi.
Se non corriamo al riparo contro le diseguaglianze sociali e all'attacco che stanno subendo libertà e democrazia non avremo più tempo per rimediare.
Manuel
23 maggio 2025 21:50
Sul correre ai ripari, condivido e non da ora.
Sul COVID, l’Italia è stato il primo paese occidentale a prendere di petto la pandemia, pur ammettendo qualche ovvio tentennamento iniziale.
Posso anche darti ragione sul pericolo di tentennare ulteriormente a dare risposte concrete a cittadini spiazzati ed inviperiti, ma che il tema “sicurezza urbana” allontani qualsiasi altra tematica sociale, questo proprio non accolgo: non è più la società contadina di un secolo fa.
“In ogni caso il ripristino della legalità è imprescindibile”...
e qui torniamo a fagiolo, come nel precedente intervento.
Tutte le legalità?
Oggi è l’anniversario di Falcone, della moglie, degli uomini la scorta, per me esempio di attaccamento alle istituzioni ed al Paese.
Vogliamo fare un passettino in più o rimaniamo ominicchi?