"Controcampo" con Michele Bufalino di "sestaporta.news" di Pisa: "La prima serie A per un'intera generazione. Cremonese favorita ai playoff, ma occhio alle outsider"
In quest’ultimo appuntamento della stagione, Controcampo fa tappa a Pisa, città che, dopo trentaquattro lunghi anni, tornerà a calcare il palcoscenico della Serie A. Un traguardo che ha scatenato un'onda di entusiasmo incontenibile in città.
Dunque questa sera i grigiorossi di Stroppa, scenderanno in campo all’Arena Garibaldi per sfidare la squadra di Pippo Inzaghi nel recupero della 34a giornata del campionato di serie B. Michele Bufalino, collega e redattore di sestaporta.news che segue le vicissitudini del Pisa Sporting Club, mi ha dato modo di raccogliere le impressioni pre-gara dal punto di vista dell’avversario ed anche di parlare della stagione travolgente della squadra di Pippo Inzaghi.
D: Parto con il ringraziare Michele per la disponibilità a una telefonata accordata al volo nel post conferenza stampa di Inzaghi. Pisa in Serie A dopo 34 anni, che effetto fa? Raccontaci un po' quello che hai visto, l'entusiasmo dei tifosi, l'atmosfera allo stadio, come vi siete goduti questo momento storico?
R: “Guarda, ti dico subito che per me è un'emozione fortissima, anche a livello personale. A 37 anni, non avevo mai visto il Pisa in Serie A. Questa promozione è la Serie A di una generazione intera. Trentaquattro anni sono una vita, e per tantissima gente, me compreso, è la primissima volta. Ripensando alle feste passate, magari le promozioni in B del 2016 e del 2019, o quella del 2007 dopo 13 anni di purgatorio, questa volta è stata un'altra cosa. La città è impazzita per giorni, una roba da non credere. La sera della promozione c'erano almeno 30-40mila persone in strada, in un delirio totale. La squadra ha fatto un vero e proprio tour sul pullman scoperto passando due volte sui Lungarni, una cosa pazzesca.”
D: Cosa ha avuto in più questo Pisa rispetto alle altre squadre, specialmente in quel primo scorcio di stagione che vi ha visto scappare via?
R: “Secondo me, un fattore chiave è stata la conoscenza profonda che l'allenatore aveva dell'ambiente e non si trattava solo di conoscere i giocatori e lo staff, ma di capire a fondo la realtà che andava ad allenare. Ecco, lui sapeva vita, morte e miracoli di tutti, non solo dei giocatori, ma anche di quello che era successo in città negli anni precedenti, risultati, aneddoti, conosceva persino noi giornalisti. Questo, credimi, denota una professionalità incredibile e un'attenzione ai dettagli, anche quelli che sembrano secondari. Per me, questo è stato uno dei pilastri." E sull'aspetto tattico:"Poi c'è il discorso che a Bormio è stato un grande motivatore, aveva idee di gioco ben precise. Si è ispirato al Bayer Leverkusen, portando a Pisa una filosofia di gioco particolare che ha funzionato alla grande. Un gioco magari un po' meno basato sul possesso palla, ma con tanta pragmaticità, contropiede, aggressività sull'avversario, ritmi alti e una grande occupazione degli spazi. Questa, secondo me, è stata la fortuna del Pisa."
D: Oltre al condottiero, un gruppo forte è imprescindibile per raggiungere questi traguardi. Se dovessi fare un nome un protagonista per reparto che ha lasciato il segno, chi indicheresti?
R: “Parto da Tramoni," risponde senza esitazione. "I numeri parlano chiaro: media presenze alta, gol e punti pesantissimi. Ha saltato 11 partite per infortunio, ma quando è stato in campo il Pisa ha fatto più di due punti a partita. Senza di lui, crollavamo a un punto. Questo per farti capire quanto sia stato importante per noi. Però, parlare solo di lui è riduttivo. In difesa, Caracciolo e Canestrelli sono stati una roccia, allo stesso livello Semper si è confermato un portiere di categoria. Poi c'è Lind, che ha fatto otto gol arrivando quasi come uno sconosciuto in attacco. A centrocampo, la cerniera Marin-Tourè, ma davvero tutti hanno dato il loro contributo."
D: In vista della partita con la Cremonese, come pensi che si svilupperà la gara? E che idea ti sei fatto della Cremonese quest'anno, considerando la qualità della squadra e del gioco proposto dall'allenatore?
R: “Con il Sudtirol, Inzaghi ha fatto un po' di turnover, ma ho la sensazione che contro di voi, a parte Nicolas in porta, schiererà i titolari, per onorare l’impegno e per non prestare il fianco ad eventuali critiche che potrebbero arrivare da La Spezia." Ancora sui grigiorossi:“Mi aspettavo una Cremonese così forte. Lo Spezia, che ha rincorso a lungo il Pisa, mi sembra imploso in questa ultima parte di stagione, per questo motivo darei la Cremonese favorita per i play-off. I grigiorossi hanno mantenuto la concentrazione, sapendo che la promozione diretta era difficile, ed hanno mantenuto un'altra mentalità rispetto allo Spezia. Per questi motivi se devo fare un nome per i play-off dico Cremonese." E poi un aneddoto sui precedenti:“Sulla sfida di stasera, Stroppa (stasera in panchina ci sarà il suo vice Guerra n.d.r.) è un po' la bestia nera del Pisa, basta ricordarsi la finale Play-off persa 3 stagioni fa. Neppure Inzaghi credo se la passi meglio a confronti, quindi il bilancio non è a nostro favore."
D: C’è un giocatore della Cremonese che ti ha colpito particolarmente in questa stagione?
R- "Faccio fatica a darti un nome su tutti. Forse l'ex Pisa Barbieri, è cresciuto molto quest'anno. Per il resto, mi sembra che la Cremonese sia una squadra molto equilibrata come gruppo. E ti dico una cosa in più: la Cremonese ha un'esperienza di squadra superiore a molte altre, come la Juve Stabia, il Catanzaro, lo stesso Pisa o lo Spezia. In questo, l'allenatore Stroppa è stato bravissimo a gestire il gruppo."
D: A proposito di ex, che impressione ti ha fatto Leonardo Sernicola?
R: “Nonostante fosse chiuso nel ruolo da Tourè ed Angori, ha avuto un ottimo impatto. Poi con gli infortuni di Estevez e Leris, a cui si è aggiunto l’addio di Beruatto che ha deciso di andare inspiegabilmente alla Sampdoria, si è alternato sulla fascia destra e sinistra, mettendo a segno un gol molto bello nell’ultima partita contro il Sudtirol.”
D: Tra le squadre che verosimilmente parteciperanno ai play-off, Cremonese e Spezia sembrano le più accreditate per la finale. Quale altra squadra potrebbe essere la vera sorpresa?
R- “Il Palermo è un'incognita: se sarà quello altalenante del campionato o quello più in forma dell'ultimo periodo, potrebbe essere pericoloso. Certo, ha lo svantaggio della posizione e la storia dice che dal sesto posto in giù, nessuno ha mai vinto i play-off. Da outsider attenzione a Juve Stabia e Catanzaro: sono due squadre che corrono tanto e la corsa in questo campionato ha fatto la differenza. Il Pisa ne è la prova.”
D: Chiudiamo con un salto nel futuro. Sbaglio se affermo che a Pisa si respira già l’aria di derby con la Fiorentina?
R- “No e sarà il mio primo derby, sia come tifoso che come giornalista, quindi capisci l'emozione. Non so nemmeno cosa aspettarmi, è un derby che ho sempre vissuto quasi come una leggenda. Tutti mi parlavano della rivalità con Livorno, ma poi mi facevano notare che quella con la Fiorentina è un'altra cosa. C'è anche la storia di uno striscione: quando i pisani cantavano che il derby sarebbe tornato, i tifosi della Fiorentina risposero con uno striscione 'AspettA e sperA” con le ‘A’ maiuscole. E quindi quest'anno dopo la promozione, sulla strada Firenze-Pisa-Livorno è comparso uno striscione pisano in risposta “..che poi si avverA’. Il clima derby è già nell'aria, credimi."
Questa sera dunque all’Arena Garibaldi sarà partita vera o quasi, visto che le squadre hanno raggiunto già i loro obiettivi. Per i grigiorossi decimati dalle assenze, sarà importante non sfigurare, ma non avrebbe senso rischiare oltre il lecito in vista dei playoff e chissà, come ho detto al collega pisano ancora ebbro di gioia, che non ci si possa risentire la prossima stagione.
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