29 maggio 2025

Omaggio a Cremona e i primi quarant'anni della Stauffer: concerto di Salvatore Accardo e Bruno Giuranna, la storia dell'Accademia

Omaggio a Cremona” e i primi quarant’anni di vita delle Stauffer, questo sarà il tema a doppio filo del tradizionale concerto di Salvatore Accardo e Bruno Giuranna, che non solo hanno onorato in tutto il mondo l’alta tradizione della scuola italiana, ma hanno dato vita e animato quella che oggi è considerata tra le più importanti Accademie di Alto Perfezionamento a livello internazionale.

“L’Accademia Stauffer nasce da un’idea di Andrea Mosconi,  - ci racconta il Maestro Accardo –  uomo di rara sensibilità e mio grandissimo amico. Mi parlò di questa sua idea e riuscimmo subito a realizzarla, lasciandomi carta bianca su tutto, e in particolar modo  sui docenti da coinvolgere. Pensai subito a Giuranna per la viola e a Petracchi per il contrabbasso, che insegnavano già a Cremona, e a Filippini per il violoncello. Con lui, con Bruno e Franco avevo condiviso anni di musica, avevamo suonato insieme tante volte. Tutti e tre aderirono immediatamente con entusiasmo alla nostra proposta, e così siamo partiti, così nasce l’Accademia Stauffer! Si dette vita, soprattutto a una istituzione che potesse godere della massima libertà. Tutti e quattro decidemmo fin da subito che non avremmo voluto nessun limite, alcuna ingerenza o legacci ministeriali rispetto ai programmi, agli esami e quant’altro. Avevamo tutti la stessa idea di insegnamento. Volevamo e continuiamo a voler essere liberi di impostare il lavoro secondo i nostri criteri, le nostre scelte, le scelte nei confronti degli allievi, scegliere chi ha i requisiti giusti. Insegnare qui è meraviglioso, è un’Accademia d’eccellenza, dove si lavora per la musica, dove per noi contano solo i giovani, la loro crescita”.

Il Maestro Giuranna, dal canto suo, ci descrive il suo amore nei confronti dell’insegnamento: “All’inizio della mia carriera avevo deciso di continuare con la composizione, incoraggiato anche dal mio insegnante di armonia e contrappunto, Alfredo de Ninno. Fu lui a spingermi a partecipare al concorso per l’insegnamento al Conservatorio di Milano, che vinsi. E mi sono entusiasmato, a me piaceva insegnare – avevo poco più di vent’anni. Io insegno perché mi piace, anzi io adoro insegnare. Anzi no, non è vero che a me piace insegnare, a me piace vedere i progressi dei miei allievi! Nonostante siano passati ormai parecchi anni – continua il grande violista – ancora ora ho a convinzione di non aver mai smesso di fare esami. A parte i concerti, per me ancora oggi quando a esempio faccio la prima lezione in una nuova classe, o mi arrivano nuovi allievi, io mi sento sotto esame, e intanto voglio capire chi ho di fronte, che cosa può essere necessario e utile per ognuno di loro. Poi finalmente ho capito che non sono coloro che mi circondano a mettermi sotto esame, ma sono io stesso, con un atteggiamento di autocritica che mi fa essere severo con me e con gli altri”.

Il 29 maggio (ore 20.30), Accardo, Giuranna e gli Allievi Stauffer si siederanno uno accanto all’altro nel bellissimo Auditorium del Museo del Violino per dare voce al Quartetto n. 2 in la minore per violino, viola e due violoncelli, op. 35 di Anton Arensky, esempio raffinato del tardo romanticismo russo, denso di lirismo e colore strumentale, e al Quintetto per pianoforte e archi, op. 44 di Robert Schumann, tra le pagine più amate del repertorio cameristico ottocentesco, in cui si amalgamano slancio poetico, intensità emotiva e scrittura virtuosistica.

Il concerto è ad ingresso libero, previa prenotazione sulla piattaforma Eventbrite.

Prenotazione biglietti: https://omaggio_cremona_2025.eventbrite.it

Il programma

Anton Arensky, Quartetto no.2 in la minore per violino, viola e due violoncelli, op.35

I. Moderato

II. Variations sur un thême de P. Tschaikowsky. Moderato

III. Finale. Andante sostenuto

Organico:

Violino: Jingzhi Zhang

Viola: Bruno Giuranna

Violoncello 1: Maria Clara Mandolesi

Violoncello 2: Michele Mazzola 

Robert Schumann, Quintetto per pianoforte e archi, op. 44

I. Allegro brillante

II. In modo d’una Marcia. Un poco largamente

III. Scherzo. Molto vivace

IV. Allegro ma non troppo

Organico:

Violino I: Salvatore Accardo

Violino II: Mariam Obolashvili

Viola: Annika Starc

Violoncello: Hanna Daub

Pianoforte: Maria Grazia Bellocchio


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