Da venerdì chiude la storica filiale di Banca Intesa-San Paolo a Porta Milano. La sua storia, uno dei punti di riferimento del Quartiere. Occupò anche parte della fabbrica pianoforti Anelli
"Avvisiamo i nostri clienti che l'ultimo giorno di apertura di questa filiale sarà giovedì 19 giugno 2025". Questo il cartello affisso alle porte a vetro della filiale di Banca Intesa San Paolo di piazza Risorgimento (porta Milano), all'angolo di via Montello. Dunque dopo oltrer sessant'anni chiude i battenti la storica banca di porta Milano. Attualmente vi erano solo dodici dipendenti (che verranno trasferiti nella sede di piazza Stradivari) ma in passato la banca- un autentico punto di riferimento per il quartiere e per le attività un tempo fiorenti in zona - erano una trentina. Nel pieno sviluppo degli anni settanta la banca è arrivata anche ad occupare l'area e i capannoni della fabbrica di pianoforti Anelli addossati alle antiche mura. Sul lato della banca verso via Montello si legge una lapide dettata dal professor Gualazzini su cui si legge: "Qui ove nel VI secolo sorgeva un fortilizio bizantino e fra il XV e XVIII la Rocchetta di San Luca ricordo dei tempi di Omobono e di Sicardo, poi testimone di esecrande lotte tra italiani, vennero scritte pagine memorande di storia cremonese". Come ricorda l'architetto de Crecchio, l'abbattimento della cancellata di porta Milano, ha portato alla eliminazione dei caselli daziari del Comune posti prorio all'imbocco di via Montello e di viale Trento e Trieste e l'architetto Ranzi volle che i nuovi edifici (con la struttura a porticato e quindi pedonale dall'uno e dall'altro lato della piazza: su uno si affaccia la banca, sull'altro un bar) li ricordassero.
Ricordiamo che la sede di Porta Milano era stata dapprima Banca Provinciale Lombarda, poi Banca Intesa e quindi, dopo la fusione, Banca Intesa-San Paolo.
Dunque prosegue la rivoluzione e la razionalizzazione degli sportelli bancari in città e provincia con la chiusura di numerose filiali e la riduzione del personale addetto. Così, dopo il boom degli anni settanta e ottanta con le banche pronte ad occupare ogni spazio anche in centro città (ricordate le battaglie a sinistra contro l'eccessiva terziarizzazione del centro?), ecco che compaiono i cartelli vendesi o affittasi anche dove c'erano fino a poco fa sportelli bancari.
Le foto sono di Vanessa Maianti
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commenti
Michele de Crecchio
15 giugno 2025 10:45
Era ormai da molti anni già abbandonato il nuovo corpo di fabbrica, contiguo alla sede originale, che la banca aveva fatto costruire negli anni ottanta in via Montello. Realizzato a ridosso delle antiche mura urbane (lasciate "a vista" all'interno degli spazi riservati al pubblico, tale costruzione aveva, nonostante l'evidente impegno compositivo dei progettisti, suscitato non poche perplessità a causa del materiale utilizzato (alluminio anodizzato e calcestruzzo a vista) decisamente contrastante con l'assetto tradizionale degli edifici circostanti.