"La distanza necessaria": nuova mostra fotografica di Gradella alla Galleria Mangano
Gradella, noto per i suoi ritratti sospesi nel tempo e le atmosfere eteree, utilizza spesso superfici riflettenti, filtri e distorsioni visive per introdurre un "diaframma" simbolico tra sé e il soggetto, instaurando un dialogo silenzioso e introspettivo. Le sue composizioni equilibrate, la palette cromatica desaturata e l'uso sapiente della luce evocano suggestioni pittoriche, rimandando a maestri rinascimentali e fiamminghi.
La mostra si sviluppa tra fotografia di architettura e ritratto, indagando il modo in cui la distanza — reale o metaforica — possa veicolare significati, stati d'animo e percezioni dello spazio. Anche l'allestimento gioca un ruolo attivo, mantenendo una "sufficiente lontananza" tra le opere per stimolare nello spettatore un'esperienza di visione più intima e riflessiva, in sintonia con l'universo visivo di Gradella.
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